Mantenere il passo della comunicazione politica di Vincenzo De Luca è difficile: il governatore della Campania è il perfetto Dorian Gray della politica italiana (Nel bene o nel male purchè se ne parli). Stare al suo passo, riuscirgli a stanarlo è davvero complicato se non si ponderano bene le mosse da fare: quando De Luca colpisce mediaticamente o si è ben preparati oppure si cade nella sua trappola. Anche Salvini e la sua bestia sono usciti malconci dallo scontro con il governatore Campano.
La premessa è una parte necessaria ed essenziale per quanto è successo nella giornata di ieri: tra una polemica ed un’altra sugli Stati generali del Sud è intervenuto, nel suo classico stile, Vincenzo De Luca che senza giri di parole ha attaccato la manifestazione del Ministro Carfagna, sminuendola e definendola semplice propaganda di partito. Insomma, il governatore campano è passato all’attacco prendendo di mira il ministro per il Mezzogiorno.
In questo caso, la storia della comunicazione insegna che o si è ben preparati per una guerra a suon di tweet e post oppure meglio non rispondere perché la pezza sarebbe peggio del buco: il Ministro salernitano, invece, ha postato una foto anonima del maalox, medicinale per il mal di stomaco che, onestamente, non ha fatto altro che dare ragione al governatore. Una scelta, quella della Carfagna, discutibile, così come quella di andare a rispondere sotto al tweet: ad un attacco frontale, non si può rispondere di fioretto, ricercando un garbo istituzionale onestamente non adatto quando ci si confronta con l’uomo del lanciarazzi e dei cinghialoni.
Insomma un avviso, non richiesto al ministro del Mezzogiorno: la prossima volta sia più diretta, non abbia paura di usare la spada, ma lo faccio con dati alla mano. L’unica volta, in cui De Luca è scappato negli ultimi tempi, è stato quando ha incrociato Massimo Giletti
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