Forse Roma e Torino risolleveranno le sorti della semi sconfitta del centrodestra, ma il dato di una destra forte nei sondaggi nazionale e debole nelle elezioni amministrative esiste. E la scusa dell'astensione o della sinistra sistema ben radicato non convince.
Il problema nel centrodestra esiste e sussiste: l'elettorato non premia le scelte della coalizione perchè le reputa non convincenti o calate dall'alto. Non esiste un progetto di coalizione e di visione amministrativa, non esiste una condivisione dei territorio e non esiste un ascolto degli amministratori e dei dirigenti di partito. Soprattutto non esiste una comunicazione che sia convincente e all'altezza.
La Campania è un esempio: a Napoli si presenta un candidato azzoppato e dimezzato prima, durante e dopo. La conseguenza è la vittoria della corazzata PD-M5S ed elettori che non vedendo alternative serie al centrosinistra decidono di non votare.
Nella città di De Luca, invece, risuona ancora la dichiarazione del neo confermato sindaco Vincenzo Napoli "ho combattuto contro il nulla" che rimarca come chi aveva il compito di batterlo effettivamente non abbia mai avuto un programma elettorale o una visione alternativa e seria. Il cdx verrà ricordato per l'intervento della Digos per bloccare i fuochi a San Michele ed un mega concerto trap di Piazza Portanova.
La rotta del centrodestra è ancora in fieri: il vero dramma però a livello locale sono l'incapacità di selezionare candidati seri e competenti, un mancato progetto politico che parta da lontano e il vuoto comunicativo. Se vuole sopravvivere il cdx deve imparare dagli errori e darsi una scossa: rimettere in discussione il Risiko dei tavoli nazionali sulla selezione dei candidati e creare una forte strategia comunicativa. L'alternativa è il non esserci.
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